Ferrara, terza tappa del ciclo di conferenze “Italia in classe A” sul rapporto tra Arte e Scienza

Claudio Strinati e Francesco Scafuri raccontano l’Energia vitale dell’Arte

Promosso da Dialogues, raccontare l’arte e dall’ENEA nell’ambito della Campagna Nazionale di comunicazione, sensibilizzazione e divulgazione “Italia in Classe A”
 
Lunedì 13 novembre nella Sala dell’ Arengo del Palazzo Municipale, l’ENEA e il Comune di Ferrara presentano un Talk per confrontarsi sul tema dell’Architettura, dell’Arte Contemporanea e dell’Energia e raccontare i diversi processi di mutamento, culturali, comportamentali e scientifici.

 

Un percorso tra Architettura, Arte ed Energia relativo alla città di Ferrara in cui il Prof. Strinati ci racconterà della prima e vera operazione urbanistica di ristrutturazione, cioè l’Addizione Erculea, ampliamento e arricchimento di una città medievale per trasformarla organicamente in una città rinascimentale, sotto il doppio profilo ” dell’ingigantimento ” delle strutture organizzative e difensive della città e dell’incremento sistematico degli orizzonti culturali e ideali. I due fattori scorrono paralleli nella progettazione, attuata tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, dal geniale architetto Biagio Rossetti che basò gran parte della sua progettazione su criteri di praticità e sapiente attenzione ai grandi fenomeni energetici e tecnologici che nella mentalità rinascimentale dell’epoca erano ispirati a criteri anche filosofici e astrologici. Tra questi una attenzione profonda e di non facile e immediata comprensione al problema dell’illuminazione diurna e notturna della città, culminante con l’idea geniale della costruzione, nel punto cruciale di snodo della addizione, del Palazzo dei Diamanti.

L’intervento del Prof. Francesco Scafuri, responsabile dell’Ufficio Ricerche Storiche del Comune di Ferrara, sarà così occasione per raccontare al pubblico aspetti poco noti o inediti di strade, piazze ed edifici, anche attraverso la vita e le opere di personaggi che hanno reso celebre Ferrara nel mondo. Con particolare riferimento agli anni della Prima Guerra Mondiale ripercorreremo gli anni tra il 1915 e il 1918 quando Giorgio de Chirico, con Carlo Carrà, fu protagonista di uno degli episodi più significativi della storia dell’arte del XX secolo. In quel periodo le strade e le piazze di Ferrara venivano illuminate dai primi chiarori della “luce elettrica” e la città fu percepita, specie nelle ore notturne, in un modo diverso, e probabilmente questa atmosfera elettrica, dagli inediti effetti, influenzò Giorgio de Chirico che realizzò proprio in quegli anni alcuni capolavori assoluti, come Interno metafisico con grande officina (1916), Il Trovatore (1917), Ettore e Andromaca (1917) e Le Muse inquietanti (1918) che, come gli altri eseguiti all’epoca dal grande artista, legheranno per sempre Ferrara alla pittura metafisica.

Ulteriori info su www.enea.it

 

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