Nelle sue “Tesi di filosofia della storia” (1939-1940) Walter Benjamin scrive: «C’è un quadro di Klee che s’intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che gli non può chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta»1. Vi raccontiamo Paul Klee in questa puntata dell’Opera del Lunedì, cari amici, attraverso una delle sue opere più enigmatiche. Buona visione! Seguiteci anche sulle nostre pagine facebook.com/dialoguesarte, facebook.com/claudiomassimostrinati e sul nostro canale YouTube https://www.youtube.com/channel/UCpdtZDq1z_ELva3dwKfN0JA?view_as=subscriber dove vi invitiamo ad iscrivervi